Si è conclusa a #Bari, nella giornata di ieri, 22 agosto – con il deposito degli atti presso la locale Procura della Repubblica – una complessa operazione di polizia giudiziaria che ha consentito alla Capitaneria Di Porto di portare alla luce un articolato progetto criminoso, finalizzato all’illecita e fraudolenta conversione di una motobarca vincolata al traffico in un peschereccio.
Le indagini – coordinate dalla Direzione Marittima di Bari e condotte dai militari del Nucleo operativo di polizia ambientale della stessa – hanno permesso di accertare che un soggetto della marineria di Mola Di Bari, dopo aver acquistato due unità, nello specifico un piccolo peschereccio e una più grande barca da traffico, ha cercato di scambiarle illecitamente trasferendo documenti, nome, sigla e apparato motore della prima, un peschereccio meno performante, alla seconda, una motobarca con caratteristiche maggiori, adibita al traffico costiero e vincolata a non esercitare l’attività di pesca.
Lo scopo del soggetto era di rivendere il “nuovo” peschereccio, illegalmente contraffatto, così da ottenere un vantaggio economico; il tutto con conseguente truffa aggravata ai danni dello Stato, in violazione degli obblighi imposti, con il rischio di far aumentare illegalmente lo sforzo di pesca, in danno così della tutela delle risorse ittiche nazionali ed europee.
A seguito delle investigazioni, il personale della Guardia Costiera ha proceduto a sottoporre a sequestro penale il “finto” motopeschereccio, prima che fossero completati i lavori di contraffazione, nonché a denunciare, alla Procura della Repubblica di Bari, il proprietario e il legale rappresentante della società armatrice dell’unità.
In parallelo il personale della Direzione Marittima di Venezia ha proceduto a sottoporre a sequestro penale anche il vero peschereccio, ormeggiato in un cantiere navale a Pellestrina, prima che venisse utilizzato per la contraffazione.
Fonte: Capitanerie di Porto – Guardia Costiera