A conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il 19 settembre 2018 il personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera – di Reggio Calabria – unitamente al personale degli uffici marittimi dipendenti – ha proceduto, a porre sotto sequestro preventivo 14 impianti di depurazione di acque reflue comunali ubicati nella provincia di Reggio Calabria.
Sono stati indagati 53 soggetti, tra cui i dirigenti e funzionari delle società che nel tempo hanno gestito gli impianti.
Tra le maggiori criticità riscontrate dai consulenti e dagli uomini della Guardia Costiera, vi sono i malfunzionamenti degli impianti, la mancanza e/o la sostituzione di compressori, elettropompe e misuratori di portata, la presenza di by-pass non autorizzati all’interno degli impianti, oltre allo smaltimento illecito dei rifiuti (fanghi e vaglio di grigliatura prodotti dagli impianti).
Sono stati accertati e contestati una serie di reati in materia di Pubblica Amministrazione, tra i quali, principalmente, inadempimenti in pubbliche forniture ed omissioni e/o rifiuti in atti di ufficio e una serie di illeciti di natura più specificamente ambientale, tra i quali alcuni reati previsti e sanzionati dal codice penale.
Le contestazioni formulate si sono basate su attività di indagine delegate alla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, nonché sugli esiti di consulenze tecniche disposte dalla Procura della Repubblica. Le violazioni riscontrate hanno prodotto, nel corso del tempo, e stanno producendo tuttora, pesanti impatti inquinanti e di deterioramento, con sostanziale compromissione dell’ambiente.
Fonte: Capitanerie di Porto – Guardia Costiera